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Cervaro: presentazione del libro di Angelo Rubano “Nonno mi racconti la guerra?”

Dopo 78 anni di pace, l’Europa torna a fare i conti con la più crudele forma di violenza: la guerra. Bombe, carri armati, mezzi militari che sembravano appartenere ad un’epoca ormai passata, appaiono inverosimilmente davanti agli occhi di bambini e adulti, nel drammatico conflitto che vede coinvolte le potenze militari di Russia ed Ucraina. Un duro attacco che non riguarda solo un Paese, ma l’intera Europa che vede violati i principi universali dei diritti umani. Per riflettere sul senso della guerra e per non dimenticare le atroci sofferenze patite da chi l’ha vissuta in prima persona, l’Associazione DIKE APS, con la collaborazione dell’Associazione Acerba Ara APS, del Centro Documentazione e Studi Cassinati e il supporto dell’Associazione Il Cenacolo, presentano il libro scritto da Angelo Rubano “Nonno mi racconti la guerra?”.
L’evento si è tenuto nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Cervaro, anch’essa luogo di bombardamento come ha ricordato il Prof. Gaetano De Angelis, Presidente di CDSC, con la partecipazione di un pubblico particolarmente coinvolto. Inevitabile il parallelismo tra i giorni che stiamo vivendo e quelli che hanno vissuto i nostri padri e i nostri nonni durante la guerra, come racconta anche Angelo, autore del libro, attraverso un video che fa rivivere agli spettatori scene di bombardamenti, di persone sfollate che fuggono spaventate per mettersi in salvo e tra queste storie c’è anche quella di suo nonno Agostino.
A moderare l’incontro Walter Bianchi, Presidente di Dike, che ha da subito colto l’importanza di far riaffiorare alla sensibilità dei presenti, ricordi che sono ancora vividi nella nostra memoria con l’auspicio che l’accorato appello di PACE arrivi fino ai vertici delle potenze che in queste ore stanno decidendo le sorti non solo dell’Europa, ma di tutte le vite umane che la abitano.
Proprio il presidente Bianchi sottolinea “Il libro ha dato la possibilità di riflettere sulle brutalità che caratterizzano conflitti e guerre. In uno scenario contraddistinto da violenze, disperazione, fame e povertà, i racconti riportati nel libro offrono una speranza. In periodi tanto difficili, spesso le persone fanno emergere i valori più nobili, rimanendo ancorati alla propria umanità e a quei legami umani che rafforzano i rapporti familiari e comunitari. Gli episodi vissuti da preadolescenti, in periodi storici tanto diversi, fanno apprezzare, qualora ce ne sia bisogno, come sia importante raccontare la guerra, così da non dover rivivere le atrocità che queste generano.


Dike e tutte le associazione che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento colgono l’occasione per ribadire la totale adesione ai principi costituzionali ripudiando ogni forma di guerra e conflitto”

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