Intervista al coodirettore della Caritas della diocesi di Anagni Alatri Piergiorgio Ballini
Lunedi notte c’è stato l’arrivo del pullman con i bambini e le mamme ucraine, è stato un momento emozionante perché nei loro occhi si vedeva la tristezza, la stanchezza e la paura ma allo stesso tempo è stato bello accoglierli e vedere il sorriso dei bambini, perché la cosa più importante è cercare di farli sentire a casa.
Dopo il loro arrivo, abbiamo offerto del tè caldo e abbiamo cercato di fare due chiacchiere, laddove possibile grazie all’aiuto dell’interprete; ieri mattina invece abbiamo iniziato l’iter burocratico presentando i documenti alla questura mentre oggi è iniziata la parte sanitaria con vaccini e tamponi.
Inoltre, abbiamo organizzato peri i prossimi giorni un giro turistico della zona così da fargli conoscere il luogo; nel frattempo stiamo cercando disponibilità per quel che riguarda gli alloggi affinché possano ospitare le mamme e i bambini. Stiamo anche cercando di raccogliere i fondi, poiché abbiamo diverse spese da coprire, fortunatamente abbiamo già ricevuto molto aiuta dall’intera comunità che si è resa partecipe portando viveri e vestiti.
In questo momento c’è bisogno di viveri e fondi, abbiamo messo a disposizione un IBAN della diocesi: Banca di credito cooperativo di Anagni n.IT47Z08344774290000009823058 per ottemperare a quelle che sono le richieste e le necessità, soprattutto dei più piccoli per cui stiamo cercando di avviare un percorso scolastico.
Ieri sera, 8 marzo, la Caritas ha portato alle donne un omaggio floreale, una mimosa per festeggiare la Festa della Donna, permettendo loro di vivere un momento conviviale insieme. Le mamme e i bambini arrivati hanno voluto esprimere un sincero ringraziamento alla Caritas e ai cittadini di Fiuggi, ma non solo, per l’accoglienza e la vicinanza al popolo ucraino, la loro speranza è di poter tornare presto nel proprio paese e riunirsi con i loro mariti, rimasti a difendere la patria.
Hanno, Inoltre, fatto un appello alle istituzioni, in primis al governo italiano ma anche alla Nato, per cercare di far terminare presto la guerra. Le 17 donne presenti al convento dei cappuccini di Fiuggi infine hanno gridato stop alla guerra VOGLIAMO LA PACE nella loro lingua.