MIRKO E ALTRI DUE EX SULLA STRADA DEL FROSINONE
E’ il primo maggio del 2016, una data incancellabile nella mente e nel cuore dei tifosi del Frosinone: i canarini giocano a San Siro e sono avanti di 2-0; rigore per i rossoneri, Balotelli lo sbaglia e finisce a terra deluso, Mirko Gori gli passa accanto e lo sbeffeggia simpaticamente, con tutta la grinta di un vero leone. Perché proprio questo Mirko Gori è stato nelle sue 202 partite con il Frosinone: leone indomito del centrocampo. Ciociaro di Tecchiena, Gori ha iniziato a vestire di gialloazzurro praticamente da bambino, fino ad incrociare sulla sua strada un certo Roberto Stellone: con lui alla guida nel 2012 i canarini vinsero un campionato nazionale Berretti. Chi scrive, seguì tutto quel campionato e ricorda la fantastica galoppata di una nidiata di giocatori. Oltre a Gori, tra B e C sono rimasti Paganini e Altobelli, nelle serie minori Frabotta e pochi altri, ma in tanti avrebbero meritato maggior considerazione se solo qualche ex dirigente canarino non avesse fatto scelte “discutibili”. Comunque, Gori approdò in prima squadra, sempre con Stellone allenatore, ed è una cavalcata fino alla prima volta del Frosinone in serie A! Da allora 10 campionati, tra Matusa e Stirpe, anche da capitano, e poi a gennaio scorso la cessione all’Alessandria. Domani Mirko tornerà per la prima volta da avversario a Frosinone, ma saperlo per l’appunto “avversario” è qualcosa di inimmaginabile per chi ha contribuito a fare la storia del Frosinone di patron Stirpe.
Nelle file dell’Alessandria ci sono altri due ex che hanno lasciato un ottimo ricordo, in campo e sulla panchina, ovvero Lorenzo Ariaudo e Moreno Longo. Difensore per 5 stagioni, Ariaudo ha sempre fatto il suo, con professionalità senza pari. Svincolato al termine della scorsa stagione, da poche settimane è all’Alessandria, dove sulla panca c’è quel Moreno Longo – un signore in campo e fuori – artefice della seconda promozione dei canarini in A. Esonerato nel dicembre successivo, Moreno Longo ha però sempre portato Frosinone, la società e i suoi tifosi nel cuore.
Amarcord a parte, domani però il Frosinone ha l’obbligo di vincere per rimanere nel lotto play off. L’avversario lotta per salvarsi ma è spigoloso, da prendere con le molle. Sicuramente tornerà Zampano fin dal primo minuto, ma sulle altre scelte mister Grosso non si è sbilanciato, ad iniziare dal portiere titolare: Ravaglia o Minelli?