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FIRMATO OGGI IN PREFETTURA UN PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE E AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE PREMESSO

Riportiamo di seguito il Protocollo

che con l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata” (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, art. 3, lett.a);

che l’efficacia delle azioni di contrasto della violenza contro le donne e della violenza di genere è favorita dalla creazione di reti di relazioni che sostengano concretamente le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza e realizzino programmi e progetti volti alla prevenzione, al miglioramento della protezione nelle situazioni di rischio e alla promozione del cambiamento sociale e culturale;
CONSIDERATO CHE

La Prefettura U.T.G. di Frosinone, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, l’Amministrazione Provinciale di Frosinone, l’Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa “per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere”;

l’accordo è aperto ad ulteriori contributi che nel tempo potranno essere forniti da
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Associazioni o altri soggetti istituzionali del territorio provinciale a vario titolo interessati alla medesima tematica;

– un contributo fondamentale nelle attività di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza di genere è quello delle Forze dell’Ordine che operano in ambito provinciale;

– un supporto fondamentale per il sostegno e l’assistenza delle vittime di violenza è fornito dalle Organizzazioni Antiviolenza che operano nella provincia di Frosinone, ed in particolare Risorse Donna APS, Diaconia Soc.Coop Sociale, APS Calcutta, Auser del Frusinate e Associazione Volontarie Telefono Rosa Frosinone– Regione Lazio ODV, da tempo impegnate in attività di accoglienza e sostegno alle donne vittime di violenza. Le predette Associazioni che operano secondo la legge n. 77 del 27.6.2013 e la legge Regione Lazio n. 4 del 19.3.2014 , sono iscritte nell’apposito albo regionale per la gestione dei centri antiviolenza e delle case rifugio riconosciute nella mappatura regionale.
RITENUTO CHE
sia utile e opportuno, allo scopo di ottimizzare le risorse e assicurare la massima efficacia della risposta, coordinare le attività poste in essere tra le diverse componenti che operano sul territorio provinciale estendendo il predetto protocoolo alle Forze dell’Ordine e alle predette Organizzazioni Antiviolenza
SI CONVIENE CHE
al Protocollo d’Intesa per “la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere” stipulato il 12.5.2022 è aggiunto quanto di seguito riportato:
QUESTURA DI FROSINONE
E
COMANDO PROVINCIALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI DI FROSINONE
La Questura di Frosinone e il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Frosinone si impegnano a :
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• sensibilizzare adeguatamente i propri operatori in occasione di acquisizione di notizie di reato relative ad episodi di violenza alle donne e violenza di genere;
• assicurare che la raccolta delle denunce di cui sopra avvenga in condizioni di rispetto della riservatezza ed in ambienti consoni a tale scopo, considerata la particolare condizione di fragilità psicologica in cui si trova la vittima di una violenza;
• favorire la partecipazione dei propri operatori a momenti di formazione ed aggiornamento promossi nell’ambito delle attività sviluppate in tal senso secondo il presente protocollo;
• fornire gli elementi e i dati necessari alla raccolta ed elaborazione delle statistiche relative all’andamento del fenomeno, nel rispetto del segreto istruttorio e d’ufficio e delle disposizioni in materia di tutela della riservatezza, al fine di consentire un costante monitoraggio dello stesso e l’attuazione di iniziative in linea con le finalità del presente protocollo;
• fornire alla vittima tutte le informazioni relative al centro antiviolenza presente sul territorio;
• ad effettuare tempestivamente la valutazione del rischio di reiterazione e/o aggravamento del reato e le comunicazioni attinenti ad eventuali misure cautelari a salvaguardia della vittima;
La Questura si impegna, inoltre, ad allegare ai provvedimenti di ammonimento adottati dal Questore l’individuazione delle strutture dell’ASL addette ai percorsi riabilitativi e terapeutici, sia per i soggetti autori delle violenze e/o minacce, sia per le vittime.
L’Asl si impegna a comunicare alla Questura l’avvenuta presa in cura dei soggetti destinatari dei provvedimenti di ammonimento.
ORGANIZZAZIONI ANTIVIOLENZA
Le organizzazioni antiviolenza si impegnano a garantire le seguenti attività presso i centri antiviolenza e le case rifugio:
1. Ascolto: Prima accoglienza attraverso colloqui telefonici, online e/o incontri in presenza;
2. Informazione e supporto: dopo un primo ascolto vengono fornite le prime informazioni utili alla donna rispetto al percorso che può costruire insieme con il Centro e ai suoi diritti rispetto alle leggi vigenti;
3. Orientamento sociale: sostegno, accoglienza e accompagnamento alle donne in situazioni di violenza attraverso colloqui strutturati volti a costruire insieme un percorso personalizzato di fuoriuscita dalla violenza;
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4. Supporto psicologico: sostegno nell’elaborazione del vissuto violento attraverso percorsi individuali e/o tramite gruppi di auto mutuo aiuto;
5. Supporto legale: colloqui di informazione e di orientamento di carattere legale sia in ambito civile che penale, di immigrazione e lavoro, assistenza attraverso i propri legali nei vari procedimenti e supporto per l’accesso al gratuito patrocinio;
6. Ospitalità in protezione presso le case rifugio per donne sole e/o con figli/e;
7. Collegamento al 1522 e reperibilità telefonica H24.
Le organizzazioni antiviolenza, previo consenso della donna, si raccordano:
1. con i servizi territoriali competenti per la tutela dei minori e per il sostegno alla genitorialità;
2. con i servizi sociali e con i centri per l’impiego per individuare percorsi di inclu-sione lavorativa e per favorire l’autonomia economica e l’orientamento al lavoro;
3. con gli enti locali e le agenzie per la casa, attraverso convenzioni e protocolli, per l’orientamento all’autonomia abitativa.
Gli enti gestori delle strutture antiviolenza della provincia, in qualità di soggetti es-senziali per il funzionamento delle reti territoriali interistituzionali antiviolenza:
1. assicurano ad ogni donna un percorso personalizzato di protezione e sostegno, strutturato e definito con lei nel rispetto dei suoi tempi e della sua autodeterminazione;
2. si avvalgono della collaborazione della rete dei servizi pubblici e privati presenti nel territorio per favorire un approccio integrato atto a garantire il riconoscimento della violenza subita nelle sue diverse dimensioni sotto il profilo relazionale, fisico, psicologico, sessuale, sociale, culturale ed economico;
3. utilizzano gli strumenti disponibili a livello nazionale per la valutazione del rischio;
4. partecipano alle reti territoriali antiviolenza e laddove non già esistenti contribuiscono a promuoverne la creazione al fine di garantire alle donne in situazioni di violenza e ai loro figli un’adeguata informazione, protezione e assistenza, e il raggiungimento dell’autonomia economica, lavorativa e abitativa;
5. promuovono azioni di sensibilizzazione e conoscenza sul tema della violenza maschile contro le donne, a livello territoriale, inclusi i percorsi nelle scuole;
6. contribuiscono alla formazione di operatrici/ori dei servizi che a vario titolo entrano in contatto con le donne in situazioni di violenza, anche al fine di evitare fenomeni di vittimizzazione secondaria.
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Il Protocollo d’intesa per “la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere” stipulato il 12.5.2022 è integrato nella parte relativa all’Azienda Sanitaria Locale, pag. 6 punto 9, come di seguito riportato:
L’Azienda Sanitaria Locale provvede ad informare la Questura sulla avvenuta presa in cura dei soggetti segnalati, instaurando scambi informativi con la predetta Questura.
Il Protocollo d’Intesa “per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere” è confermato in ogni altra sua parte.
IL PREFETTO DELLA PROVINCIA IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
DI FROSINONE PRESSO IL TRIBUNALE DI FROSINONE
(Ernesto Liguori) (Antonio R. L. Guerriero)
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA IL DIRETTORE GENERALE DELLA
DI FROSINONE ASL DI FROSINONE
(Luca Di Stefano) (Angelo Aliquò)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE
DEGLI AVVOCATI DI FROSINONE
(Vincenzo Galassi)
IL QUESTORE DI FROSINONE
(Domenico Condello)
IL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI FROSINONE
(Alfonso Pannone)
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IL PRESIDENTE RISORSE DONNA APS PER IL PRESIDENTE DI DIACONIA SOC
COOP. SOCIALE
(Elisa Viscogliosi)
Il Vicepresidente
(Loredana Piazzai)
IL PRESIDENTE DI APS CALCUTTA IL PRESIDENTE DELL’AUSER DEL FRUSINATE
(Michaela Sevi) (Maria Mendillo)
IL PRESIDENTE DELLASSOCIAZIONE VOLONTARIE
TELEFONO ROSA FROSINONE– REGIONE LAZIO ODV
(Patrizia Palombo)

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