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Lo afferma il Codacons, che rende noto il contenuto della decisione che riguarda un treno pendolari rimasto bloccato sulla linea Roma-Cassino il 3 febbraio 2012 quando, a seguito di una nevicata nella zona, la circolazione ferroviaria venne sospesa e i passeggeri furono costretti ad attendere 23 ore per arrivare a destinazione, senza ottenere la dovuta assistenza”.
La sentenza (n. 28244/2023) emessa dalla terza sezione civile della Corte di Cassazione potrebbe ora aprire le porte ai risarcimenti in favore degli utenti danneggiati dai disservizi ferroviari al di là del contenuto della sentenza.
Secondo la Cassazione, “la invocata normativa, nazionale e comunitaria in tema di tutela cui è tenuto il prestatore del servizio di trasporto ferroviario è volta ad assicurare forme di «indennizzo» per le ipotesi di cancellazione o interruzione o ritardo nel servizio, ma non anche a impedire che, qualora ne sussistano i presupposti, sia accolta la domanda giudiziale di risarcimento di ulteriori pregiudizi tutelati e lesi.
Una sentenza che ora potrà essere richiamata in tutte quelle situazioni in cui un disservizio ferroviario causesse danni morali quali, ad esempio, appuntamenti annullati, visite mediche saltate, esami universitari persi, ecc.” spiega l’avv. Carlo Rienzi.
Giorgio Alessandro Pacetti, ex Presidente della Consulta dei Comitati Pendolari del Lazio, plaude all’iniziativa dell’avv. Carlo Rienzi e si augura che con questa sentenza della Corte di Cassazione, tutta la problematica dei trasporti nel Lazio venga rivista con il “piglio manageriale” tante volte citato dai vertici dell’Ente Ferroviario.
Giorgio Alessandro Pacetti

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